In un antico documento del 1234 si menziona la presenza a Selva di Cadore della chiesa intitolata a San Lorenzo protettore dei carbonai. La si distingue già in lontananza per le forme snelle e lo svettante campanile. Elegante nel suo complesso, la chiesa custodisce all'interno notevoli opere d'arte che meritano sicuramente una sosta prolungata, favorita peraltro dal comodo parcheggio situato a poche decine di metri. Degno di nota l'altare maggiore, che nelle forme barocche racchiude due pregevoli dipinti: una pala a tempera raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Lorenzo, Sebastiano, Rocco e Fosca e, nella lunetta, un'Annunciazione, entrambi realizzati nel 1490 dall’artista cadorino Antonio Rosso. Numerose e altrettanto rilevanti le altre opere d'arte, a cominciare dalle tele risalenti ai primi anni del Seicento. Degni di attenzione, tra le altre cose, i ricchi altari laterali, le decorazioni a fresco e la cantoria con organo a canne.
In un antico documento del 1234 si menziona la presenza a Selva di Cadore della chiesa intitolata a San Lorenzo protettore dei carbonai. La si distingue già in lontananza per le forme snelle e lo svettante campanile. Elegante nel suo complesso, la chiesa custodisce all'interno notevoli opere d'arte che meritano sicuramente una sosta prolungata, favorita peraltro dal comodo parcheggio situato a poche decine di metri. Degno di nota l'altare maggiore, che nelle forme barocche racchiude due pregevoli dipinti: una pala a tempera raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Lorenzo, Sebastiano, Rocco e Fosca e, nella lunetta, un'Annunciazione, entrambi realizzati nel 1490 dall’artista cadorino Antonio Rosso. Numerose e altrettanto rilevanti le altre opere d'arte, a cominciare dalle tele risalenti ai primi anni del Seicento. Degni di attenzione, tra le altre cose, i ricchi altari laterali, le decorazioni a fresco e la cantoria con organo a canne.