Cerca
Webcams
Alloggi
Richiedi informazioni

Tesori d’arte agordino

Tesori d’arte agordino

Le chiese del territorio Alto Bellunese sono più di 70, un patrimonio ricco e vario testimonianza della fede e della cultura del luogo. Qui ti proporremo solo una selezione in un percorso che tocca quelle di maggior interesse, ma ti invitiamo ad esplorare questo territorio e tutti i tesori d’arte che conserva.

La chiesa di Santa Maria Nascente nel cuore di Agordo è il punto di partenza del tuo percorso. L’attuale edificio si presenta imponente e dalla rigorosa articolazione architettonica, frutto di diversi interventi che hanno cambiato l’originaria fisionomia cinquecentesca.
Entrando nella chiesa ti accoglierà uno spazio ampio, caratterizzato dai grandi affreschi dai colori squillanti di Giovanni De Min e dalle membrature della composizione architettonica. Il patrimonio di opere d’arte e arredi è estremamente ricco. Il drammatico Supplizio di Santa Giustina di Palma il Giovane, gli angeli reggilampada realizzati da Valentino Panciera Besarel e dal padre, il gruppo scultoreo con la Vergine con il Bambino assisa in Trono sempre del Besarel, il baldacchino utilizzato durante le funzioni eucaristiche di accompagnamento all’incoronazione di Ferdinando I d’Austria a Milano, sono solo alcuni esempi di questo ricco patrimonio.

Nella chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo alla Valle Agordina potrai ammirare l’altare maggiore, realizzato da Valentino Panciera Besarel, che aveva suscitato l’ammirazione della regina Margherita, in visita all’artista zoldano, ancor prima di essere terminato. 

Spostandoti a Taibon potrai visitare la chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano dov’è conservato il cinquecentesco affresco raffigurante l’Ultima Cena di Paris Bordon, parte di un corpus di pitture murali risalenti a diverse epoche e autori.  Sempre a Taibon merita una visita la chiesa di San Lucano che, pur avendo perso la gran pare degli arredi e delle memorie storiche con l’alluvione del 1966, rappresenta una tappa importante per comprendere la cultura locale. San Lucano infatti è conosciuto anche come l’Apostolo delle Dolomiti. Nella Valle che gli deve il nome visse e morì da povero eremita. A lui è collegata la figura della beata Vaza, umile e pia contadina locale vissuta con il santo taumaturgo del quale imitò l’esistenza ascetica. Nella chiesa di San Lucano era presente la sua tomba, purtroppo dispersa sempre nel 1966.

La successiva tappa ti porta a Canale d’Agordo nella chiesa Arcipretale di San Giovanni Battista, parrocchia in cui è cresciuto Albino Luciani, poi Papa Giovanni Paolo I.

Entrando nell’ampio edificio religioso noterai subito il solenne tabernacolo dell’altare maggiore opera di Andrea Brustolon e della sua bottega. Il grande medaglione con il Battesimo di Cristo collocato sopra l’ingresso maggiore è invece opera di Valentino Panciera Besarel. Merita attenzione anche la piccola pala della Madonna dei Battuti dipinta da Francesco Frigimelica “il Vecchio”.
Prosegui il tuo itinerario raggiungendo la frazione di Vallada Agordina dove, nella chiesa di San Simon, potrai ammirare l’affascinante e celebre ciclo di affreschi realizzato da Paris Bordon, il complesso Flügelaltar cinquecentesco, il polittico assegnato a Matteo Cesa e l’organo del veneziano Antonio Callido. Queste preziose testimonianze artistiche fanno sì che la chiesa di San Simon venga riconosciuta, nel 1984, monumento di interesse nazionale. 

Per la tappa successiva raggiungi Alleghe con il suo bel lago dove puoi vistare la chiesa di San Biagio. L’edificio che vedi oggi è frutto della ricostruzione del 1873 e di successivi interventi. La precedente chiesa, infatti, viene distrutta durante la notte dell’11 gennaio del 1771 quando un’enorme frana staccatasi dal monte Piz ostruisce il corso del torrente Cordevole creando così il Lago di Alleghe. All’interno della chiesa, nella cappellina che si apre sulla parete di sinistra della navata, potrai osservare la statua della Madonna di Loreto, probabilmente prototipo della gran parte delle altre sculture dedicate alla Vergine lauretana presenti nella vallata Agordina e nella Valle del Biois. Alzando lo sguardo potrai invece notare il ciclo di affreschi con la gloria di San Biagio, il sogno di Giacobbe, il sacrificio di Noè e il giudizio di Salomone. 

Spostati poi nella frazione di Calloneghe nel comune di Rocca Pietore per visitare il Santuario di Santa Maria delle Grazie. La decisione di edificare il santuario viene presa il 13 marzo del 1654 dai capifamiglia del villaggio per rendere omaggio alla Madonna delle Grazie che li aveva salvati da una terribile sciagura. La costruzione viene iniziata però nel 1722 e termina, con successivi interventi di sistemazione e ampliamento, solo nel 1954.

Sopra il porticato dell’atrio d’accesso potrai ammirare la suggestiva fascia-alto rilievo realizzata da Augusto Murer. Sempre dello scultore originario di Falcade sono i 3 pannelli scolpiti in legno di frassino disposti vicino al fonte battesimale. Appartengono invece a Toni Benetton i 12 angioletti in ferro smaltato a fuoco che decorano l’altare maggiore. Fulcro figurativo di tutta la chiesa è il quadro con la Madonna delle Grazie posto al centro dell’abside.

Sempre a Rocca Pietore merita una visita la parrocchiale di Santa Maria Maddalena che conserva, tra le altre opere, anche uno straordinario Flügelaltar cinqucentesco di Ruprecht Potsch.

Concludi il tuo percorso alla scoperta dei tesori d’arte agordini raggiungendo la frazione di Pescul. Qui potrai ammirare l’armoniosa sobrietà, caratterizzata dalla linearità ed essenzialità gotica, della chiesa di Santa Fosca. La tua attenzione verrà attirata dalla monumentale struttura dell’altare maggiore, tra gli esempi più rappresentativi dello stile barocco bellunese. Al suo interno l’antico Flügelaltar, databile tra il 1490 e il 1500 circa. Privato di predella, battenti e cimasa è stato inserito al posto della pala d’altare. Interessante anche la pala di Frigimelica “il Vecchio” per la sua particolare e inconsueta iconografia. L’opera, infatti, ritrae la Vergine nell’atto di lasciare agli apostoli la propria cintura, simbolo della sua intercessione e del collegamento con la preghiera dei fedeli.  

RESTA IN CONTATTO

Iscriviti alla newsletter delle Dolomiti Bellunesi!
Riceverai notizie, informazioni, itinerari, idee e consigli per la tua vacanza in ogni stagione.

Grazie

Grazie: ti abbiamo inviato una mail per attivare la tua iscrizione e selezionare le tue preferenze se previsto.

Qualcosa è andato storto

Riprova

Chiudi

Iscriviti alla newsletter


(Puoi sceglierne più di una)

Annulla
Chiudi

Grazie

La sua richiesta è stata inviata correttamente e le risponderemo al più presto. Una copia dei dati che ci ha fornito è stata inviata al Suo indirizzo email.

Chiudi

Richiedi informazioni

Stai inviando la richiesta a: Dolomiti Bellunesi


Chiudi