Il territorio della destra Piave, con i suoi tanti borghi e frazioni, è ricco di piccoli e grandi edifici religiosi. Nell’itinerario che ti proponiamo, che tocca solo alcune delle più di 90 chiese e chiesette, la partenza è a Cesiomaggiore. L’edificio, dedicato a Santa Maria Maggiore, conserva all’interno le armoniose proporzioni del linguaggio neoclassico, senza rinunciare a inserti decorativi di matrice ancora rococò. Tra le opere che custodisce puoi osservare il San Pietro d’Alcantara, caratterizzato dal cromatismo cupo tipico del “tenebrismo”, l’imponente tabernacolo tardo barocco, affiancato dalle statue di San Giovanni Nepomuceno e San Giuseppe scolpite in pietra tenera dal vicentino Giuseppe Sordina, e il gruppo scultoreo con la Madonna con il Bambino realizzata da Valentino Panciera Besarel.
Spostati poi nella frazione di Pez dove l’oratorio della Visitazione - “La Madonnetta” attirerà la tua attenzione con la sua particolare forma ottagonale, carica di significati simbolici. Entrando osserverai il colto programma iconografico studiato da Agostino Ridolfi e il grande altare “a portale” affiancato dalle statue dei santi Vittore e santa Caterina.
La tappa successiva è la chiesa di San Lorenzo a Pullir di Cesiomaggiore. In questo edificio religioso, di origini quattrocentesche ma il cui impianto ora risente delle ristrutturazioni successive, merita attenzione l’affresco tardo quattroncentesco dietro l’altare maggiore. Configurato come una sorta di altare virtuale a trittico, le finte architetture dipinte simulano la struttura del dossale. All’interno la Madonna in trono con Gesù Bambino affiancata dal titolare della chiesa, San Lorenzo, e da San Vittore. Nel timpano l’immagine di Gesù Cristo deposto dalla croce sorretto da due angeli.
Da Cesiomaggiore prosegui ora verso Santa Giustina per visitare la chiesa di Santa Giustina. Ad attirare la tua attenzione, oltre al maestoso tabernacolo a tempietto in marmi policromi, sarà l’Annunciazione di Carlo Saraceni. In questa tela, che rappresenta uno dei capolavori conservati nel territorio bellunese, l’artista veneziano attivo a Roma unisce la lezione tenebrista di Caravaggio con il colorismo veneto.
Nella frazione di Bivai, dove in passato sorgeva un castello medievale appartenuto alla famiglia Teuponi, soffermati nella chiesa di Sant’Antonio Abate. Anche se purtroppo all’interno l’incendio del 1942 ha distrutto gli arredi lignei, i dipinti e danneggiato gli affreschi, puoi apprezzarne la struttura architettonica. Il profilo slanciato e le volte a crociera fanno pensare a una fondazione di origine aristocratica, voluta forse dai Teuponi stessi.
Prosegui il tuo itinerario raggiungendo San Gregorio nelle Alpi. Qui, racchiusa nell’altare dorato e policromato assegnato a Giovanni Auregne, potrai ammirare la pala raffigurante la Madonna con il Bambino tra i santi Gregorio e Valentino. Per molto tempo attribuita a Tiziano Vecellio per la sua bellezza, è ora assegnata al catalogo di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto. L’artista, estraneo al panorama bellunese, immerge le 4 figure, tra cui spicca il volto della Madonna quasi ipnotico per la bellezza rasserenante, su un fondale paesaggistico impregnato di una luminosità soffusa e avvolgente.
Sempre a San Gregorio raggiungi la località di Fumach, insediamento antichissimo in cui sono stati ritrovati diversi reperti archeologici. Qui, entrando nella chiesa di San Bartolomeo, ti sorprenderà la bellezza del ciclo di affreschi che copre tutte le pareti dell’edificio. Sono le vicende dell’apostolo Bartolomeo a essere narrate qui, come una vera Biblia Pauperum che rendeva accessibile la dottrina della chiesa a tutti i fedeli proprio attraverso le immagini.
Dirigiti poi verso Sedico nella frazione di Villabrosa di Bribano per visitare l’Oratorio di San Nicolò. Varcata la soglia, il piccolo edificio ti svelerà i 3 preziosi dipinti su tavola racchiusi nel dossale intagliato dal maestro feltrino Vittore Scienza. Si tratta della Madonna con il Bambino, san Nicolò e San Rocco assegnati a Giovanni Agostino da Lodi che, con esito personalissimo, divulga le suggestioni dell’arte leonardesca.
Raggiungi poi il centro di Sedico per visitare la chiesa di Santa Maria Annunziata. Qui, tra i diversi tesori d’arte conservati, spicca la Madonna con Bambino e Angioletti assegnata a Francesco Vecellio. Il dipinto ti incanterà per la sua dolcezza e l’abilità coloristica del pittore. Per lungo tempo questa pala ha esercitato un’influenza determinante sulla pittura locale, in particolar modo su Giovanni Da Mel.
Spostandoti poi nel comune di Sospirolo, raggiungi la frazione di Oregne per vedere la chiesa di San Tiziano che conserva all’interno un bel ciclo di affreschi tardo quattrocenteschi realizzati da diversi autori.
Per concludere il tuo percorso spostati verso la chiesa di San Gottardo. Lungo la strada fai una tappa e soffermati in prossimità della Certosa di Vedana. Il magnifico complesso architettonico non è purtroppo visitabile all’interno, ma merita di essere visto almeno esternamente. Per ammirare i suoi gioielli d’arte invece ti basterà visitare il Museo Diocesano di Feltre.
Su un’altura all’imbocco della Valle del Cordevole sorge il piccolo santuario di San Gottardo che, con l’attiguo ospizio, ospitava viandanti e pellegrini provenienti da tutta Europa. Al suo interno, tra le diverse opere, spicca la pala raffigurante la Vergine in gloria, San Gottardo, San Brunone e la committente nobildonna Diana Grini.