Quello che incontrerai nelle chiese della Val di Zoldo non è soltanto un patrimonio fatto di sculture, dipinti e arredi sacri, ma un insieme di tradizioni, cultura e devozione che conferiscono a questi ambienti un’atmosfera che chiede di essere vissuta e scoperta in prima persona.
La partenza non può che essere la chiesa arcipretale di san Floriano, matrice di tutte le chiese della Val di Zoldo. Qui noterai subito, tra le diverse opere, il famoso altare delle Anime di Andrea Brustolon. I volti delle anime sofferenti, la resa anatomica delle figure realizzata in modo magistrale e il movimento della scena di questo capolavoro di gusto barocco ti cattureranno ed emozioneranno. Insieme all’altare del “Michelangelo del Legno” altre opere, come le sculture di Valentino Panciera Besarel e la pala d’altare di Agostino Ridolfi, impreziosiscono questo edificio sacro.
Sempre di Valentino Panciera Besarel sono lo splendido crocifisso e il solenne altare della chiesa dell’Addolorata a Pieve di Zoldo, dove potrai osservare anche un interessante esempio di vesperbild del XV secolo in pietra arenaria dipinta, e la bella tela con la Madonna tra Sant’Antonio Abate e San Floriano dipinta da Cesare Vecellio.
Ma la chiesa forse più significativa per questo sculture zoldano è la chiesa dei santi Fabiano e Sebastiano ad Astragal di Zoldo, paese natale della famiglia Panciera Besarel. Qui, infatti, nella cappella dedicata alla B. V. del Caravaggio, è presente un angelo con un cartiglio che recita“ Questa piccola urna contiene quelle tue dita o Besarel che l’arte ammaestrò e che una sega avversa amputò” richiamando l’incidente che fece perdere 5 dita della mano destra a Valentino Panciera Besarel che tuttavia non arrestò la sua attività a quell’epoca apprezzata in tutto il mondo.
Prosegui il tuo percorso visitando la chiesa di San Tiziano a Goima che conserva insieme agli altri tesori d’arte un prezioso Flügelatar. Lo scrigno a battenti contiene le statue dipinte della Madonna con il Bimbo tra san Tiziano Vescovo e Sant’Antonio abate e, in rilievo sulle portelle, Santa Caterina d’Alessandria e San Floriano.
Con la visita alla chiesa di santa Caterina d’Alessandria a Dont scoprirai il monumento che Valentino Panciera Besarel dedica ad Andrea Brustolon. Collocato nella cappella di destra rappresenta un’immagine ideale del Brustolon attorniata dalle figure simboliche della Fama, dell’Arte e della Morte.
Concludi il tuo percorso nelle chiese dello zoldano nella frazione di Mareson per visitare la parrocchiale di San Valentino.
Al suo interno tra le diverse opere ti colpirà l’altare maggiore, ultima opera di grande impegno progettata e in parte compiuta da Andrea Brustolon. Al suo interno una pala del veneziano Girolamo Brusaferro raffigurante la Madonna con il Bambino, San Nicola e San Valentino nell’atto di indicare il giovinetto ammalato deposto ai suoi piedi.