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Tesori d’arte nelle chiese di Belluno

 Tesori d’arte nelle chiese di Belluno

Il territorio del capoluogo delle Dolomiti Bellunesi è punteggiato di chiese che vanno dagli imponenti e importanti edifici del centro storico fino alle tante chiese e chiesette delle frazioni non meno interessanti.

Nel centro storico la tua visita può partire dal Duomo. L’imponente edificio con la facciata che guarda la piazza omonima e con l’abside verso il Piave, sorge nel luogo dove già in epoca paleocristiana era presente la prima antichissima chiesa principale della città dedicata al Vescovo Martino di Tours. Al suo interno tre ampie navate e spazi solenni che accolgono pregevoli opere d’arte realizzate, tra gli altri, da Jacopo Bassano, Lo Schiavone, Cesare Vecellio, Gaspare Diziani, Valentino Panciera Besarel e Palma il Giovane. Percorrendo la chiesa, la tua attenzione verrà di certo catturata dall’altare maggiore. Qui la pala realizzata da Piero Muttoni con San Martino con ai lati San Lucano e San Francesco e, ai loro piedi, inginocchiato, il committente canonico Fancesco Fulcis, è incastonata nel monumentale dossale in marmo.

Per completare la tua visita scendi nella cripta, visitabile su richiesta o aperta al pubblico durante particolari occasioni, che conserva l’Arca degli Avoscano e il polittico ligneo con i miracoli di San Martino, patrono della città.

Sempre nel centro storico aggiungi alla tua visita la chiesa di San Pietro, tanto semplice all’esterno quanto ricca di tesori d’arte all’interno, tra cui le tele dello Schiavone e le celebri pale lignee del Brustolon. La Crocifissione e la morte del Santo Gesuita Francesco Saverio ti affascineranno con la loro composizione dinamica, carica di pathos e coinvolgente.

Ritroverai Andrea Brustolon anche nella chiesa di Santo Stefano. Suoi i due angeli reggi lampada accanto al presbiterio e il crocifisso con il basamento raffigurante le Anime del Purgatorio.
Le opere del “Michelangelo del Legno” non sono gli unici capolavori di questa chiesa che conserva al suo interno i lavori, tra gli altri, di Cesare Vecellio, Antonio Lazzarini, Frigimelica il Vecchio e Antonio Cesa a cui si devono gli affreschi della Cappella Cesa, sorprendente per la sua ricchezza decorativa.

Terminata la visita al centro storico ti attendono i tesori d’arte custoditi nelle chiese delle frazioni.  
Raggiungibile a piedi dal centro passando per l’antica porta Ruga, puoi visitare la chiesa di Borgo Piave dedicata a S.Nicolò. 
Spingendoti poi nella frazione di Cavarzano merita una visita l’antica chiesetta ex parrochiale dei Santi Quirico e Giulitta con il suo ciclo figurativo cinquecentesco organizzato come un vero e proprio catechismo per immagini.

Da qui puoi spostarti nelle vicine frazioni di Cusighe e Sala. Nella prima, la chiesa di Sant’Aronne ti stupirà con l’Ultima Cena di Paris Bordon mentre a Sala potrai ammirare gli affreschi quattrocenteschi e la bella pala d’altare realizzata da Antonio da Tisoi.
Da Sala puoi salire fino alla chiesetta di San Liberale per apprezzare sia la chiesa e i suoi interni affrescati che il bel panorama che si apre sulla Valbelluna.
Se vuoi proseguire il tuo itinerario, puoi spostarti a Vezzano alla chiesetta di San Giorgio, suggestiva sia per il contesto naturale in cui è immersa che per le pareti affrescate. Continua poi verso Bolzano Bellunese e la chiesa di San Pietro dove è presente un interessante ciclo pittorico dedicato proprio alla vita del santo omonimo.

Percorrendo la strada che collega Belluno a Feltre, passando per la destra Piave, merita una deviazione la frazione di  Salce con la chiesa di San Bartolomeo che custodisce tra le altre opere una bella statua lignea dell’Addolorata di Valentino Panciera Besarel, e la chiesa dei Santi Fermo e Rustico in località San Fermo. Concludi la tua visita in questo piccolo edificio di antichissima fondazione che custodisce una reliquia di San Fermo, il pomposo altare realizzato dagli Auregne e il tabernacolo realizzato da Andrea Brustolon un tempo affiancato anche dall’altra sua opera con i 4 Evangelisti che sorreggono il globo celeste oggi al Museo Diocesano.

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