Secondo la tradizione, è l’agnello il re della tavola di Pasqua. In provincia di Belluno, l’agnello d’Alpago è un presidio Slow Food, importante “etichetta” che valorizza le piccole produzioni di eccellenza gastronomica. Con la sua carne tenerissima, che si sfalda in bocca, l’agnello si abbina ai piatti poveri della tradizione bellunese come la patora, zuppa di mais e legumi, oppure la tipica polenta di mais sponcio.
800 g di polpa di agnello d’Alpago, 2 spicchi d'aglio, 1 mazzetto di erbe aromatiche (alloro, rosmarino, salvia, ginepro), 2 bicchieri di vino bianco secco, 2 cucchiai di aceto, sale, pepe, olio extravergine di oliva.
Preparazione
In un tegame, scalda l'olio e fai rosolare gli spicchi d'aglio. Unisci il mazzetto degli aromi e la carne di agnello, insaporendo con sale e pepe.
Fai rosolare bene la carne finché risulterà ben dorata, versando il vino e l'aceto.
Quando tutto l’alcool sarà evaporato, copri la pentola con il coperchio e prosegui la cottura per tre ore circa, tenendo leggermente bagnata la carne (aggiungendo ogni tanto poca acqua calda, se lo richiede).
Quando la carne risulta cotta, controlla l'insaporimento, poi tagliala a fette e servila col proprio sugo di cottura, insieme alla polenta di mais sponcio, ben calda.