La Tagliata del Sasso di S.Martino - ovvero lo sbarramento difensivo militare - era situata a sud di Agordo, su un contrafforte roccioso ed isolato della montagna in destra Cordevole, fra il Ponte del Cristo e il Ponte de La Muda; qui infatti i due versanti avvicinati costringono il fiume in una stretta gola, tatticamente ideale. La difesa risultava concepita su più elementi distinti: il Forte di S.Martino sulla rotabile, la casermetta superiore, le varie postazioni per artiglieria e altre opere in caverna con gallerie e percorsi che collegavano tra loro i vari manufatti bellici.
La maggior parte delle opere militari furono realizzate a fine 800 per contrastare una possibile invasione austro-ungarica da nord ma, allo scoccare della I Guerra Mondiale, il fronte si consolidò molto più a nord, decretando la sostanziale inutilità di questi manufatti; nel 1917 - in seguito agli eventi di Caporetto - il Forte della Tagliata venne addirittura fatto esplodere dagli Italiani in ritirata. Durante la II Guerra Mondiale l’intero caposaldo fu nuovamente oggetto delle attenzioni degli occupanti Tedeschi e attraverso l'organizzazione paramilitare Todt, l'area del Sasso di S.Martino venne riorganizzata per una difesa da sud. Oggi, gran parte di queste opere - talune ancora in buono stato - restano ancora a testimoniare l'importanza strategica di questi luoghi in un contesto utile anche per approfondimenti sulla conoscenza dell'architettura militare di fine 800.
Fonte: Chiara Fontanive