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Chiesa di Santa Giustina

Cadore Tre Cime Comelico

Cadore Tre Cime Comelico
santa giustina
Chiesa di Santa Giustina

A sinistra dell'attuale campanile sono sorte, nel corso dei secoli, almeno due chiese. La prima, molto modesta, risale al 1100; la seconda, in stile tardogotico e simile alla chiesa di S. Lucano, risale al XV secolo.
Il campanile viene costruito nel 1436 da Gregorio da Lienz e addossato all'abside. La base della costruzione attuale potrebbe essere quella originaria. All'interno della chiesa erano presenti quattro altari con relative pale dipinte; i pregevoli arredi sacri sono andati perduti anche a causa delle requisizioni napoleoniche.
Nel 1737, su disegno dell'architetto bellunese Della Rosa, viene sopraelevato il campanile.
Nel 1760 si decide di abbattere la vecchia chiesa, forse diventata insufficiente e sproporzionata rispetto al campanile. Tra i vari progetti viene scelto quello degli architetti Angelo e Felice Del Fabbro e Domenico Schiavi, tutti provenienti da Tolmezzo. I lavori di costruzione durarono sette anni e per la produzione delle "scandole" destinate alla copertura del tetto venne aperto, in loco, un forno.
La prima impressione, guardandola esternamente, è quella di un edificio spoglio e inelegante ma, una volta varcato il portale, ci si trova di fronte a una vasta navata illuminata da grandi finestroni posti sopra a un complesso cornicione. Numerosi gli affreschi eseguiti sia sul soffitto della navata sia sull'abside. Questi ultimi sono realizzati dal pittore Giovanni De Min nel 1855, anno in cui imperversava il colera ad Auronzo. Sono presenti sette altari in marmo. Il Presbiterio rialzato mette in risalto l'altare maggiore, opera dell'udinese Giovanni Mattiussi, circondato da due imponenti teleri a olio eseguiti da De Min: La profanazione del tempio, del 1834, e la Resurrezione di Lazzaro, del 1827. Quest'ultimo fu esposto all'Accademia di Belle Arti di Venezia e ritenuto dal presidente Leopoldo Cicognara "il più bel quadro che abbia dato la pittura italiana dopo tre secoli". Altrettanto ricchi e preziosi gli arredi sacri nonostante le requisizioni francesi del 1797 che spogliarono le chiese di Auronzo di ben 4,500 chilogrammi di argento.
Va ricordato il notevole organo posto sopra il portale. Venne realizzato nel 1780 da Gaetano Callido e ampliato nel 1864 da Giovanni Battista De Lorenzi.

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