Lungo la Ciclabile Cortina - Calalzo, di fronte all'attuale Park Hotel Des Dolomites, si trova un sentiero che in pochi minuti vi porta alla fornace. Nel nostro paese esistevano molte strutture simili a questa, e mancando allora il cemento, si comprende la loro utilità.
In basso vi è un ampio forno per la combustione della legna. Sopra ad esso è stata costruita una bassa cupola. Dall'alto si calano i sassi di dimensioni via via più piccoli, fino al completo riempimento. Si copre tutto con terra ed argilla praticando fori per il tiraggio e l'uscita dei fumi. Quando è tutto pronto, con la legna, si accende il fuoco che deve durare per tre giorni e tre notti. La quantità di sassi bianchi di calce che vengono cotti si aggira intorno ai 300 quintali. Alla temperatura di 800-900 gradi, il carbonato di calcio, che è il costituente chimico dei sassi, perde il gas, anidride carbonica, dimezzando il peso e diventando calce.
Spento il fuoco, si prelevavano i sassi calcinati per portarli al cantiere o nelle vicinanze di casa dove venivano messi a contatto con l'acqua per trasformarli in calce spenta. Quest'ultima serviva per calcestruzzi o per intonaci. Serviva anche per le tinteggiature e per le disinfezioni delle abitazioni e delle stalle grazie alla sua azione caustica e antisettica.