In esso infatti sono conservati reperti preromani (a partire dal VI sec. a.C.) e romani di fondamentale importanza, i quali permettono di ricostruire ampi frammenti di storia antica.
Attraverso tali reperti non soltanto possiamo tracciare un quadro preciso degli insediamenti umani nella zona, ma ci è anche permesso apportare un buon contributo alla conoscenza della civiltà venetica.
Il museo attuale, inaugurato il 2 agosto 1953, conserva una notevole collezione archeologica di reperti provenienti specialmente dal tratto di territorio che va da Valle a Calalzo: la parte preponderante dell’esposizione attuale del Marc è incentrata sui reperti provenienti dagli scavi di Làgole.
Di fondamentale importanza per studi sull’alfabeto antico sono le oltre settanta iscrizioni in lingua venetica, oltre a un numero minore di iscrizioni latine.
Nel 1954 furono scoperti a Pieve di Cadore i ruderi di una villa romana del III sec. d.C., con un pavimento musivo, attualmente collocato nel museo, e un sistema di riscaldamento a ipocausto il quale prevedeva la circolazione di aria calda entro cavità poste nel pavimento e nelle pareti del luogo da riscaldare.